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Santo Stefano

A poco meno di un miglio ad Est dell’isola di Ventotene, vi è l’isola di Santo Stefano, la più piccola dell’arcipelago, con una superficie di circa 29 ettari. È fornita di quattro piccoli punti di approdo, utilizzabili a seconda dei venti. Anch’essa di origine vulcanica fu abitata probabilmente sin dall’epoca romana, come dimostrano i pochi resti venuti alla luce, anche se alcuni reperti di ossidiana fanno presupporre l’esistenza di insediamenti precedenti. Nel corso dei secoli l’isola ebbe varie denominazioni come “Partenope”, “Palmosa”, “Dommo Stephane”, “Borca”. L’isola è disabitata e può essere raggiunta da Ventotene con una barca. Il giro dell’isola si compie in breve tempo ed offre bellissimi panorami caratterizzati dal mare di colore blu intenso e dalle rocce basaltiche scure e frastagliate. Ancora oggi i fondali dell’isola sono ricchi di diverse specie ittiche.

In giro per l’isola
Dalla banchina che dà verso Ventotene, La Marinella, inizia un percorso in salita che conduce all’ex penitenziario settecentesco borbonico. È un monumento imponente e suggestivo, con le sue 99 celle, nelle quali, insieme agli ergastolani,
furono rinchiusi anche prigionieri politici del Risorgimento e dell’antifascismo. La visita all’isola offre spettacolari viste a strapiombo sul mare e la visione allungata di Ventotene, mentre verso sud si scorge l’alto profilo dell’isola d’Ischia.